Quinto giorno sul Mare di Vetro. – La superficie è un fuoco, una distesa rovente di riflessi. Ho dovuto strapparmi le maniche della camicia e arrotolarmele attorno ai piedi a mo’ di bende. Soluzione della quale mi sto già pentendo: così proteggo la pelle, d’accordo, ma ora rischio di scivolare a ogni passo. Procedo a braccia stese, come se fossi in equilibrio su un cavo sospeso. Sotto di me l’abisso, le nuvole del cielo che corrono capovolte tra le mie gambe. Il Mare di Vetro non è sempre uno specchio; per diverse ore della giornata, illuminato dai raggi obliqui del sole calante, ci puoi guardare attraverso. E la cosa è di gran lunga peggio. Ho visto ombre muoversi là sotto: la sagoma sinuosa di quello che assomigliava a un grosso squalo, venuto ad annusarmi la pianta dei piedi. E poi nugoli d’insetti. Due uccelli in volo, appaiati ad ali spiegate, diretti chissà dove. Un corpo supino che fluttuava entrando e uscendo da un banco di nuvole. Se muori o cadi perché il vetro si rompe, è laggiù che vai. Ma almeno sei fuori di qui. Chi l’ha detto che l’inferno non debba avere una vetrata panoramica sul mondo?”.

Un uomo cammina da settimane su una sconfinata lastra di cristallo. Il suo è un mondo sospeso: abisso sotto, cielo infinito sopra. Ma la trasparenza, linda, assoluta, sempre uguale a se stessa, è tutt’altro che vuota. Tanto da diventare l’inferno perfetto. La crepa che non ti aspetti…

In forma di diario, l’odissea di un esploratore che marcia sul nulla, un’unghia che divide due piani – uno fisico – l’altro probabilmente no – e che si popola di immagini ogni volta diverse, alcune delle quali raccattate a man bassa dai suoi ricordi.

Che fare? Come uscirne? Andare o no fino in fondo? Gli incontri si susseguono sempre più bizzarri: animali strani, altri camminatori, sbiaditi fotogrammi della memoria, panorami mozzafiato, banchi di nuvole… La prospettiva spaziale non ha un “dove”, ma solo un “adesso”, bruciante e misterioso.

Questo il mio Racconto d’autore “Mare di vetro”, su numero 81 di “Inchiostro”.

Da un piccolo e prestigioso classico tra le riviste sulla scrittura, recensioni, articoli di critica e di saggistica di Giulia Abbate, Stefano Di Marino, Amedeo Oliva, Marco Ongaro, Franco Piccinini,  Gian Filippo Pizzo, Enrico Rulli, Antonio Tentori e tanti altri. Racconti di Alessandro Vanzaghi, Carlo Alberto Turrini, Vittorio Piccirillo, Valentina Venturi, Antonio Fasolin, Paolo Fiorucci, Paolo Cicognetti, Valentina Rama.

GEDI – Gruppo Editoriale Delmiglio Inchiostro, 7 euro.

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