Dalle colonne de “Il Giornale” del 21 gennaio Gianfranco De Turris si sofferma, con un bell’articolo, sul rapporto tra  fantascienza e Internet facendo un’interessante panoramica su alcune allarmanti visioni del nostro futuro. Con un accenno anche a “Infect@”…

Come sarà il dopo-Internet nell’immaginazione degli scrittori di fantascienza?
 
In che modo cinema e narrativa hanno trattato il rapporto uomo/Rete? Quali rischi paventano per il nostro domani?
 
“Nei romanzi, ma in maniera suggestiva soprattutto nei film – scrive De Turris, – gli sviluppi della rete sono stati affrontati in maniera anticonformista e visionaria. In sostanza, si è risposto alla domanda: ‘Cosa c’è dopo la Rete?’. Risposta semplicissima: ‘Si va nella Rete, ci si traferisce dentro Internet!'”.
 
Come suppongo anch’io nel mio “L’algoritmo Bianco” (Urania, marzo 2009), questo step successivo aprirà all’uomo transumano la possibilità di essere “connesso” ovunque, sempre e comunque e non avrà nulla a che spartire con “Second Life”, inesorabilmente già in declino.
 
De Turris ci offre una panoramica della Rete così come è stata immaginata, quasi sempre in modo distopico, dalla fantascienza: da “Tron” (1982) a “Neuromante” (1984), da “Matrix” (1999) al post-cyberpunk degli autori italiani di ultima generazione. Passando anche per “Infect@” e la Milano cartoonizzata del 2025…
 
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