Che cosa succede nella mente di un uomo di fronte a una prognosi di tre mesi di vita? Abbandonarsi alla disperazione? Mettere in campo tutte le proprie doti di resilienza? Dedicare le settimane che mancano a ciò che si è sempre voluto fare e che per una ragione o per l’altra si è sempre rimandato?

Tre mesi: giugno-agosto. Un’estate. L’ultima…

Quanto profondamente ingiusto è doversi confrontare con opzioni di questo tenore, sentirle rimbalzare nella propria testa senza poter fare nulla per silenziarle o ignorarle?


Il racconto “La schiuma alla fine del mare”, sul n. 93 della rivista “Robot”è la storia di un uomo e della sua condanna. Ma anche della sua adorata Harley-Davidson, scelta come compagna di un viaggio che si sa senza ritorno.

Un’estate appunto, le strade panoramiche lungo la costa; il mare da una parte, la campagna arsa da sole dall’altra… Il vento sulle guance, la schiuma dei marosi, la memoria di una vita che bussa a ogni battito del cuore.

Qualcosa però accade. Regolare, ineludibile, persino lenitivo con il frangersi di ogni onda contro la scogliera a strapiombo. Sono solo frammenti di memoria, fotogrammi lontani nel tempo che esplodono in una coreografica esplosione di spruzzi e di schiuma.

Eppure…

Sono i ricordi di una vita che ti prendono a schiaffi un’ultima volta. Ti fanno sentire vivo, ti strappano un sorriso.

Strizzate gli occhi nella luce e guardate verso il mare, questo è l’incipit della storia:

“La prima rovinosa caduta in mountain bike. Sulle colline dietro casa. Ne aveva un ricordo vivido, intriso di colori. Nove anni, i pugni serrati sulle manopole del manubrio, il pendio ripidissimo, la discesa a capofitto. Occhi socchiusi e cuore in gola. Lui sollevato sul sellino, le gambe tese in equilibrio sui pedali, il sentiero di ghiaietto che si riverberava nei denti. All’improvviso un sasso più grande, qualcosa… la ruota anteriore sterzò di lato, il manubrio scappò di traverso. La capriola in aria.
L’immagine esplose in un tripudio di schizzi. La spuma dell’onda ruppe contro gli scogli ritraendosi in una lenta risacca candida, una lavagna spiaggiata, vuota di ogni memoria”.

“Robot 93”, Delos Digital, pagg. 247, prezzo 9,90 euro (ebook, 6,99).