Nome omen” dicevano i latini, “il nome è un presagio“. E forse anche per questo non stupisce che il racconto “Coraggiosa”, ennesimo spin-off del Ciclo di Mondo9, torni per una nuova incarnazione, questa volta in un’antologia a tema sportivo.

Sto parlando della raccolta “Olimpiadi di Toronto 2112”, a cura di Andrea Pelliccia, uscita a luglio 2021, nel duplice formato cartaceo e digitale, per i tipi della Delos Digital. Il titolo avrebbe dovuto essere pubblicato lo scorso anno, in concomitanza con le Olimpiadi di Tokyo, ma il rinvio dell’evento causa Covid ha indotto l’editore a farne slittare l’uscita di dodici mesi. E mai come dopo una prova stremante e terribile quale è stata quella pandemica, il termine “Coraggiosa” assume il significato di riscatto, speranza e ripartenza…

Seguito ideale del fortunato volume della collana Odissea Fantascienza “La vittoria impossibile”, la nuova antologia di Andrea Pelliccia si propone questa volta in chiave olimpica, chiedendo agli autori d’immaginare nuove gladiatorie imprese sportive in un lontanissimo futuro dalla data palindroma, contestualizzandole nel più importante evento mediatico di un possibile Milieu Galattico (niente a che vedere con quello della scrittrice Julian May), ma con le stesse dinamiche di una normalissima competizione agonistica dei giorni nostri, fatta di epiche vittorie e brucianti sconfitte.


Ecco così Naila tornare ragazzina-ribelle, nel suo piccolo villaggio di raccoglitori di mangiaruggine, per affrontare la gara che, in un contesto di forte discriminazione di genere, segnerà il delicato rito di passaggio tra la fanciullezza e l’adolescenza. Una competizione fra le dune, a bordo della sua piccola nave posticcia di cartone e lamiere, che porta fieramente il nome appunto di “Coraggiosa”.

Il racconto, già apparso su Robot 88 e finalista al Premio Italia 2020, ha anche ispirato un episodio narrato nel romanzo “Naila di Mondo9” (Oscar Fantastica, 2015), durante un flashback che ripercorre i passi iniziali dell’unico comandante donna di Mondo9, quando la sua passione e il suo talento nel governare le navi non poteva che passare dal gioco e dalle prime dispute per tener testa a una marmaglia di maschi gonfi di tracotanza e testosterone.

Ciò nonostante, “Coraggiosa” (qui la recensione della storia e di tutta l’antologia) non è solo una ricerca di rivalsa nei confronti di un mondo segnato dagli stereotipi e dai pregiudizi sessisti, ma è anche una struggente storia d’amore, nella quale i primi turbamenti sessuali si mescolano ai valori dell’inclusività, dell’amicizia, della solidarietà e dell’appartenza di squadra.

Gli autori dell’antologia, in rigoroso ordine alfabetico, sono: Paolo Aresi, Alice Bassi, Massimo Bencivenga, Davide Del Popolo Riolo, Andrea Ferrando, Alessandro Forlani, Mattia Loroni, Paolo Antonio Magrì, Laura Scaramozzino, Giampietro Stocco, Dario Tonani.

Qui di seguito l’incipit.

Naila sollevò il bavero della giubba, infilò i pugni nelle tasche e si lasciò cadere a gambe incrociate sulla sabbia fresca. Mancavano meno di due ore all’alba, l’aria era frizzante e la volta buia trapuntata di stelle. Per tutta la notte non aveva chiuso occhio che per brevi sonnellini, svegliandosi ogni volta di soprassalto, con il cuore in gola per le immagini che le si rincorrevano nella mente: le incitazioni dei compagni, il fiato corto per la paura di sbagliare, il vento che la faceva sbandare…Quattordic’anni. La sua prima nave. E una frotta di ragazzini scalmanati a farle da ciurma e forza motrice.
Il deserto è una palestra di vita. Ci crescono i marinai, i pescatori, e anche i comandanti di domani.
Le piccole navi di cartone e lamiera della loro infanzia erano feticci sgangherati, tenuti insieme con la malta dei sogni e lo sputo. Andavano a spinta. E a urla. Su e giù dalle dune, a tutta birra. Adrenalina, sudore e… sabbia nei denti, ogni volta che finivi lungo e disteso per terra.
In genere ti toccavano cinque o sei turni a spingere in salita, arrancando su per i fianchi della duna fino a metà polpaccio, prima di poterci salire e goderti il tuo momento di gloria, il turno di comandante-pilota. Una sola discesa. A rotta di collo. Poi tornavi mozzo. E mulo da fatica.
A una femmina come Naila capitava quasi sempre che la facessero stare fuori due
o tre turni di seguito. E zitta!”.

“Olimpiadi di Toronto 2112”, a cura di Andrea Pelliccia, Odissea Fantascienza, Delos Digital, pagg. 253, formato cartaceo 17,00 euro, ebook 4,99 euro.